Stage Internazionale con il Maestro Tong - giugno 2015
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- Categoria: Long Ho Thuy Son 2015
Apprendere dalla fonte, un’occasione imperdibile
Anche questa stagione si è conclusa con lo stage internazionale del Maestro Fondatore, nella storica location del centro sportivo Saini di Milano.
A supportare il Thày Chưởng Môn, in prima fila, il Giám Sư Roberto Vismara, il Giám Sư Lachen Gjdibbi Direttore Tecnico del Marocco, il Giám Sư Ovidiu Covaci Direttore Tecnico Nazionale della Romania (a cui vanno i nostri più calorosi complimenti per l’ottenimento del 7° dang), il Minh Sư Nazzareno Caretti Direttore Tecnico Nazionale della Svizzera e gli esperti del Phuong Long Italia.
I praticanti hanno risposto entusiasti dell’occasione di apprendere direttamente dalla fonte del nostro metodo e della possibilità di godere della sua serenità, dei suoi sorrisi e dei numerosi approfondimenti sulla natura della tecnica, filosofia e storia del Qwan Ki Do. Infatti, il valore aggiunto della quattro giorni di stage, sta soprattutto nelle spiegazioni che il Maestro Pham Xuan Tong regala fra una tecnica e l’altra, aiutando il praticante a entrare un po’ più profondamente nell’anima della nostra Arte.
Il primo turno, da cintura bianca a quarto cap, ha sperimentato il lavoro del condizionamento applicato al combattimento. Condizionare il corpo all’uso (con la medesima abilità) dei quattro arti, della velocità e del concatenamento delle tecniche, richiede un allenamento assiduo e una metodica sperimentata in decenni di insegnamento. Postura, contatto col terreno ed equilibrio, non possono essere lasciati al caso, ma vengono allenati e implementati con un lavoro progressivo studiato appositamente.
Il turno delle cinture nere ha applicato tutto questo al combattimento libero, settore che si sta sviluppando all’interno della International Qwan Ki Do Federation, con la sua pedagogia, le sue gare e le tecniche proprie di quegli stili sino-vietnamiti di cui il Maestro Pham Xuan Tong è esperto e depositario.
Un lavoro improntato a dare strumenti per la difesa personale in ogni situazione. Tecniche che ritroviamo codificate nei nostri quyen a dimostrazione, se ce ne fosse ancora bisogno, che la tecnica e il combattimento non sono cose separate, ma un unico percorso mirato al miglioramento dell’atleta.
Quattro giorni serrati in cui ogni praticante, secondo il suo livello, ha portato a casa tanto lavoro da sviluppare nel club.
Un punto che il Maestro Pham Xuan Tong ha toccato più volte è la necessità di lavorare ciò che lui mostra agli stage nello stesso modo intenso che ci ha fatto sperimentare.
Passaggi di grado internazionale hanno visto la promozione di tutti i terzi, quarti e quinti dang presentati. Un motivo d’orgoglio per i promossi, per il nostro Direttore Tecnico Nazionale e per tutta la famiglia dell’Unione Italiana Qwan Ki Do che continua la sua espansione e il suo consolidamento attraverso lo stesso metodo vincente che ci guida dal 1981: il duro e costante lavoro di ogni membro.
Nella giornata di domenica la pioggia ci ha impedito di fare il classico turno unico con cerimonia finale, tuttavia è stata un’occasione preziosa per notare come l’unione, la fratellanza e il rispetto per i Maestri e gli avi siano già dentro di noi, che i significati più profondi della cerimonia sono parte della nostra pratica quotidiana. Che, dei gesti che facciamo durante la cerimonia, c’è rimasta la parte più importante: il cuore e l’essenza dell’amicizia fra noi e della gratitudine per la fonte che non smette mai di donare.
Anche se definisco questo stage “la chiusura della stagione”, in realtà l’Unione Italiana Qwan Ki Do non si ferma e già prepara l’entusiasmante settimana di Sport Estate per bambini e ragazzi e lo Stage Nazionale di Montegrimano.
Ne faremo delle belle, tutti insieme sotto l’insegna del nostro drago.
Umberto Maggesi