Riflessioni ed emozioni
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- Categoria: Long Ho Thuy Son 2014
dal 32° Campionato Bambini
Alcuni pensano, erroneamente, che passare dall'altra parte del Quadrato sia noioso, un passaggio dovuto alla vecchiaia e alla noia...
E molti cercano, erroneamente, di tardare quel momento.
Da 13 anni sento quel sussulto, quel piacevole brivido all'udire "Si prepari Mengali Jessica!"
Ed ecco che ora, mi ritrovo dall'altra parte... E mentre ero seduta, in Commissione Tecnica, mentre sentii quel "si prepari...", non più riferito a me, ma a una piccola praticante, per un'istante tornai a tutte quelle numerose volte che avevo udito "si prepari Mengali Jessica".
Tornando, nei miei pensieri, alla prima volta che mi recai a Milano per fare il mio Bo Phap Mot, accompagnata da mio Zio Michele, che ora non c'è più.
È grande la responsabilità dello stare "dall'altra parte"...
E questo nuovo ruolo mi riempie di molte emozioni e di qualche nostalgia...
Siamo tutti stati piccoli, abbiamo tutti provato lo smarrimento, il senso di incertezza della prova e allo stesso tempo di certezza, avendo provato il nostro Quyen innumerevoli volte...(e mai perfetto).
Una prova contro noi stessi, la nostra, che non finisce sebbene ora siamo "dall'altra parte del Quadrato", ma anzi, è una prova ancora più impegnativa.
Essere un bravo giudice di gara è molto più difficile che essere un bravo praticante.
Il sentimento di empatia per i piccoli praticanti si trova su un filo sottile, appeso tra il confine del "poter essere" e del "dover essere". Il poter essere nostalgici e il dover essere giudici impeccabili. I piccoli praticanti, pieni di adrenalina e di emozione, che una volta eravamo noi, trasmettono sensazioni forti.
Si avvertono le emozioni contrastanti dei piccoli, e allo stesso tempo vi è il dover essere giudice, gestendo le proprie emozioni sul proprio viso.
Sempre sereno e attivo deve essere il giudice di gara...
E improvvisamente ti accorgi, che non più "devi essere", ma ora sei, inevitabilmente passata "dall'altra parte del Quadrato"!
Ho molto da studiare, da scoprire, da imparare. Ma come io ho riposto fiducia nel Qwan Ki Do, per il mio percorso di crescita, ora il Qwan Ki Do ripone fiducia in me, affinché io porti avanti il Suo Messaggio. Lo stesso Messaggio che io ho avuto la fortuna di ricevere dal mio Maestro.
Grazie per avermi dato Fiducia, e la grande Opportunità di imparare a stare... "dall'altra parte del Quadrato".
Jessica