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La Torre dei Cavalieri - La Fiamma e il Silenzio

 

 

LA FIAMMA E IL SILENZIO

 

Festa Phuong Long WEB GTutto è cominciato qualche ora prima in cima ad una collina. Le spalle al sole, davanti un nastro grigio frastagliato che si srotola ripido giù per il pendio, lo stesso che vedevamo, qualche attimo prima, dallo specchietto retrovisore.

Non un'anima. Se non le nostre tre che si chiedono se la strada è sbagliata. O il giorno. O il luogo.

 

Io, dei tre, sono la più tranquilla – o meglio la più divertita – perchè non sono indispensabile, sono solo una delle decine di comparse che completeranno la scena. La tensione degli altri due è palpabile: arrivare in ritardo non esiste perchè il programma della giornata è chiaro ed indiscutibile.

Il Maestro è chiaro ed indiscutibile. Comunque sia, il navigatore ci ha ormai abbandonato da qualcheFesta Phuong Long WEB H chilometro. Indicazioni per Spessa di Padri non ce ne sono: solo alberi, boschetti, fazzoletti di verde e distese di grano appena mietuto.

Il sole e il silenzio.

Lo stesso silenzio del piccolo agglomerato di case verso cui puntiamo sperando d'incontrare qualcuno. Lo stesso delle vecchie case di pietra a secco con le finestre chiuse nonostante la luce benedetta di questo primo giorno di vero sole.

Lo stesso delle strade in salita senza uno straccio di cane, di gatto, di lucertola, di bambino, di grillo, di uomo, di formica.

Lo stesso degli attimi che precedono un terremoto, un uragano. O un balzo in un universo parallelo.

Lo stesso silenzio dell'infinita attesa che precede il balzo. E un po' anche la stessa solitudine.

 

Festa Phuong Long WEB ILa penombra della Torre è fresca e riposante anche se nella piccola sala in cui siamo si soffoca.

Pochi attimi prima il Maestro mi ha risvegliato da quella sottile rassegnazione che provo, anche dopo quasi cinque anni, quando sono con loro.

Ormai, sul mio voler comprendere ha preso il sopravvento il mio non appartenere. Ma oggi sono stata scelta per essere qui: defilato e silenzioso chroniqueur di quanto sta per avvenire. Il Maestro mi chiede se ho bisogno di un foglio ed una penna ma io so già che, dopo, non saranno le linee d'inchiostro a guidare la mia memoria ma un'anamnesi ben più preziosa ed incisa con un sottile bastoncino d'avorio sul cuore e nell'anima.

Il Tempo è contro. Siamo in ritardo sul programma per cui Carlo corre veloce sugli appunti che ha preparato. La storia del Phoung Long, la filosofia, l'organigramma e le gerarchie sono tutte online per chi volesse leggerle, dice, ma l'anima, il senso, il respiro sono tutte chiuse nel palmo delle sue mani e nei suoi occhi mentre spiega il suo essere Cavaliere, nel tono con cui parla, nel modo in cui gli altri lo ascoltano.

Qualcosa sta cambiando: in una pausa di silenzio tra le sue parole riconosco l'imminenza dello spostamento e mi chiedo, guardandomi attorno, se gli altri la percepiscono e se sono pronti.Festa Phuong Long WEB F

Se adesso sentono che le vibrazioni sono accelerate, che il silenzio è più pesante e l'aria trasuda attesa ma, immagino, che per loro sia così tutte le volte che lo sguardo incrocia quello del Drago e della Fenice. Perchè sono loro che dovranno avere consapevolezza nell'universo che ci attende. Non io.

Io sono solo un improvvisato mozzo di questo vascello che tra pochissimi istanti diventerà un fantasma. Ora mi basta spingere il cuore un po' oltre per vedere questi uomini mutare in giganti.

Vestire elmi e corazze. I piedi in sandali di cuoio consumato, nelle mani spade e scudi. Anche l'odore cambia. Adesso Sento e ripercorro a ritroso la strada che mi ha portato qui e tutto ha un senso lucido e chiarissimo.

Qualcuno ha detto che l'Universo cospira e io sono così sicura che davvero tutto l'Universo abbia cospirato perché loro/io/noi ci fossimo – e ci arrivassimo come vi siamo arrivati - esattamente come sento che l'anima che ha scelto me dovevo partorirla, che l'uomo che ho incontrato dovevo amarlo, che l'aria che respiro dovevo respirarla. E le salite salirle. E le discese scenderle. E il dolore piangerlo. E la gioia abbracciarla.

 

Festa Phuong Long WEB APrende la parola Roberto che non riesco a vedere ma poco importa perchè percepisco lo scintillio dei suoi occhi che vagano spostandosi sui presenti.

Non è un rispettabile e condivisibile sogno, l'innocente follia di una mente pura, credimi.

Il Phoung Long è sogno, follia, purezza e quanto di più rigoroso e coerente possa essere generato da una strabiliante e matura razionalità. E' la codificazione di un linguaggio universale. E' il Codice Uomo.

Ed è ora, in questo preciso istante, che mi accorgo di essere profondamente Uomo e di aver aspirato per tutta la vita a poterlo comprendere, a poterne condividere l'articolazione meravigliosa con altri Uomini per non sentirmi più aliena.

Il Maestro ha solo codificato un atto di Fede. E io sono assolutamente fedele alla mia Umanità e credo in essa più che ad ogni altro dogma.

Credo nella necessità di proteggere l'Altro, di brandire l'intelligenza come fosse una spada, credoFesta Phuong Long WEB B nell'imprescindibilità della Conoscenza e della Saggezza e difendo, come posso, l'integrità della Tradizione a cui appartengo. Credo ed appartengo all'Uomo e l'Uomo crede ed appartiene a me. Il mio respiro risponde a quello dell'altro. Il mio buio s'accende alla fiamma dell'altro. La mia luce vibra con le decine di luci che vedo ora sopra la testa di ognuno. Piccole fiamme e grandi falò che danzano e si riflettono su questo soffitto dorato, sulle vostre armi, sui vostri pettorali, sulle cotte e sulle gorgiere.

Capisco finalmente perchè non potete, non possiamo essere diversi in un mondo dove sarebbe molto più facile dimenticarsi di appartenere, lasciarsi alle spalle la responsabilità di tramandare.

Il mio profondo senso di urgenza e la solitudine che mi accompagnano da sempre, oggi, hanno finalmente trovato i loro colori: il rosso e il bianco. La passione e la purezza. Il cuore e l'anima. La fiamma e il silenzio.

Paolo si porta al centro della sala. Parla la mia lingua e mi commuove. Rispetto. Responsabilità. Risonanza.

Festa Phuong Long WEBSoprattutto fluida risonanza di cuore. Le sue parole mi fanno tornare in mente la teoria di Watson e della Massa Critica [1]. Io sono la centesima scimmia e anche la prima. La donna accanto a me è la centesima scimmia e anche la prima. Gli alberi, lo stagno, i bambini che sento vociare dietro la porta sono destinati ad essere la centesima scimmia e anche la prima. Si tratta solo di applicare il Codice e di ridare vigore a tutta quella Conoscenza e Consapevolezza sopite in qualche meandro della nostra memoria antica. E poi lasciarle libere di incontrare altra memoria, altro cuore.

Alla marzialità con cui addestrate i vostri uomini al Risveglio, risponderà sicuramente un'altra Arte pulsante e pronta ad unirsi nella battaglia e l'esercito diventerà infinito.

Ognuno con le proprie unicità, ognuno con i propri stendardi ma tutti per lo stesso ideale.

Non a caso a queste mie divagazioni risponde in risonanza l'immagine dell'esercito di Qin Shi Huang: meravigliosi uomini di terracotta che la Terra ha mantenuto integri e celati al mondo per migliaia di anni. Ma la terracotta non è un buon conduttore ed è fragile e rigida. I guerrieri che ora sono qui seduti accanto a me profumano di terra cruda e fecondissima, madida di sudore, flessibile e reattiva ad ogni fendente. E' questo che fa la differenza. E' questo che fa pulsare l'energia e riaccende la speranza.

E' tempo di tornare. E' tempo che parli il Maestro.Stemma Cavalieri PHUONG LONG ITALIA WEB

Anche lui mi è in parte celato dalla statura dei giganti ma sento la carezza delle sue parole e vedo il bagliore della sua armatura riflettere l'eco di milioni di sguardi che si stanno posando, che si sono posati e che si poseranno sui suoi pensieri.

Chiama uno ad uno i Cavalieri che ancora attendono l'investitura. Non colgo il nome ma ne percepisco l'incedere orgoglioso e di uno su tutti, nominato Cavaliere dell'Aquila, noto le ali stampate ad insegna sul dorso della sua corazza leggera che ora, mentre stiamo dolcemente planando nel qui e nell'ora, riconosco essere – coincidenza? – il logo stampato su una t-shirt della Harley Davidson.

E questo, insieme al chiamare insistente di una bambina, mi riportano lentamente, di nuovo, indietro. Di nuovo qui. Di nuovo nel porto da cui siamo partiti. Così vicini eppure così lontani da dove eravamo prima.


Fuori, ad attenderci, un abbaglio di verde. Il chakra del cuore. E io Vi sento. -

 

                                                                                                           

Festa Phuong Long WEB ESilvia Invernizzi

 

 

NOTE DELL'AUTRICE:

1] 1952 Isola di Koshima. Teoria della Massa Critica. Lyall Watson zoologo, biologo, antropologo ed etologo sudafricano studiò il comportamento di una colonia composta da un centinaio di scimmie Macaca Fuscata davanti alle patate, cibo completamente sconosciuto sull’isola. Nella prima fase di sperimentazione la patata fu trattata da tutti i membri della colonia con diffidenza e sospetto fino a quando una giovane femmina scoprì che, una volta lavata, la si poteva mangiare e lo insegnò alla madre e ai giovani del branco che, a loro volta, lo insegnarono agli altri. Nel giro di qualche anno tutte le scimmie avevano imparato a pulire le patate e a cibarsene. Quando anche la centesima scimmia apprese questa pratica, avvenne qualcosa di straordinario: non solo le scimmie dell’isola di Koshima avevano appreso questa abilità ma anche tutte le scimmie delle altre isole dell’arcipelago e delle coste del Giappone...senza mai essere entrate in contatto tra loro. La teoria della Massa Critica dimostra che, una volta superato un certo numero critico – qui sintetizzato con 100 – si crea spontaneamente una nuova consapevolezza che viene trasmessa telepaticamente da una mente all'altra. Lo stesso vale per gli esseri umani: esiste un punto di massa critica che, una volta superato anche di una sola unità, genera una nuova coscienza comune.