In ottemperanza alla direttiva UE sulla riservatezza, ti informo che questo sito usa i cookie per gestire autenticazione e navigazione e per altre funzioni di sistema. Cliccando su Acconsento accetti la registrazione di questi cookie nel tuo computer. Se non accetti, alcune funzioni del sito saranno inibite - A cosa servono i cookies? Clicca per scoprirlo

Hai deciso di non utilizzare i cookies. Questa decisione puo' essere cambiata

Hai accettato di salvare i cookie sul tuo pc. Questa decisione puo' essere revocata

Assemblea generale 2012

assemblea 8 sett 2012L'articolo di Umberto Maggesi sull'assemblea che apre la stagione sportiva 2012-2013 ricca di eventi dell'Unione Italiana Qwan Ki Do (...)

 

 

INIZIO STAGIONE


Capire dove si vuole andare e cosa si è fatto fino a questo momento, sono punti essenziali per ogni organizzazione. L’Unione Italiana Qwan Ki Do non fa eccezione e l’assemblea nazionale di inizio anno è un’ottima occasione per entrambe le cose.
Sabato 8 settembre a S.Donato M.se ci siamo ritrovati per il consueto incontro che ha preso numerose sfaccettature, con l’alternarsi dei relatori.
Oltre alla rendicontazione del segretario nazionale Luchino Passarella che ha mostrato il flusso di allievi nelle ultime cinque stagioni, con l’ottima notizia dell’acquisizione di una nuova regione: la Sicilia, c’è stata la relazione del Dr. Pietro Lucà che ha esplicato il bilancio associativo dell’ultima stagione. L’ottimo intervento del Responsabile Presidenza Roberto Sambrotta ha messo in chiaro, anche quest’anno, la direzione d’intenti che guida la nostra associazione, i valori fondamentali che da oltre trent’anni sono un punto fermo nelle scelte della dirigenza. Da chi pratica e vive il Qwan Ki Do da oltre trent’anni, la chiarezza d’intenti si da per scontata ed è bene che anno dopo anno sappia tenerci ancorati ai valori morali e agli obiettivi che la nostra disciplina si pone per i propri praticanti. Vivere il Qwan Ki Do fino in fondo, è stato il suo suggerimento, condividere davvero le finalità e il modo di raggiungerle, per capire se il percorso fa per noi. Poi un richiamo alla dirigenza, che sia responsabile e incarni, nel modo di fare e di porsi, tutto ciò che il Maestro Fondatore Pham Xuan Tong ha sognato per il suo metodo.

Carlo Sperati, Consigliere Nazionale Permanente, in una veloce carrellata fatta di immagini e spezzoni di filmati, ha sottolineato l’importanza di evolvere e cambiare (esternamente) in una società che cambia di continuo. A volte il termine tradizione viene scambiato con immobilismo, come fare sempre le stesse cose, nello stesso modo. La realtà di oggi non è più quella del medioevo vietnamita e neppure quella di trent’anni fa. Mezzi di comunicazione, stili di vita, possibilità, opportunità, cambiano e si evolvono e l’arte marziale del terzo millennio deve stare al passo con i tempi, per comunicare, per interessare, per garantire un corretto sviluppo dei propri atleti, istruttori e dirigenti. Quindi utilizzo di Internet, software gestionali, ma anche corsi di formazione ispirati a quelli aziendali, comunicazione capillare agl’iscritti, utilizzo dei social network. Tutto senza mai cambiare gl’intenti e i vincoli morali che ci siamo proposti.
Per parlare di Web è intervenuto il Tao Su Michele Liguori che si occupa della parte informatica, in stretta collaborazione con i professionisti che stanno sviluppando i software gestionali. La prima ottima notizia è quella di un nuovo sito per il Qwan Ki Do italiano che sarà on line a breve, più dinamico, con una grafica più accattivante e nuovi contenuti. La seconda è la fine del periodo di test, fatto in Lombardia, per il database che verrà aperto a tutte le regioni. Uno strumento importantissimo per sveltire la burocrazia necessaria per un’organizzazione del nostro livello.


Credo che il momento più empatico e commovente sia stato l’intervento del Minh Sư Gennaro Grancia, che è stato invitato a parlare della sua storia nel Qwan Ki Do. Una storia lunga, fatta di passione e lealtà, che lo ha visto sempre e comunque vicino al suo maestro a costruire, passo dopo passo, la realtà del Qwan Ki Do come lo viviamo oggi. Ci ha raccontato le inquietudini di un adolescente dell’hinterland milanese che trova un senso a certe domande, una risposta a certi desideri in palestra e vicino a un maestro. Un giovane che passa da un vivere “inconsapevole” a un progredire per obiettivi, a un assaporare la gioia di relazioni, fatiche, lavoro come mai si sarebbe aspettato. Credo che sia molto importante sentire queste storie mentre si ripercorre la propria, ci si ferma un attimo a pensare da dove arriviamo, perché siamo qui e dove vogliamo andare. Quando momenti di debolezza e sconforto ci prendono, pensare a chi ci ha preceduto, capire che come ce l’ha fatta lui, ognuno di noi può superare gli ostacoli. Mi sento di ringraziare Gennaro per questo intervento e spero che ognuno trovi un maestro che fa della sua vita una cosa meravigliosa, ricca di possibilità che prima neppure aveva in mente.


L’ultima parola è passata al maestro Roberto Vismara, Direttore Tecnico Nazionale, che dai primi giorni di Linate è sempre stato alla guida e punto di riferimento del Qwan Ki Do italiano. Con l’immagine poetica del “soffio del drago” ha ripercorso quello che per lui è la tradizione (al di là del mero significato da dizionario). Partecipazione alla vita associativa, all’organizzazione degli eventi, a tutto ciò che ruota nel mondo del Qwan Ki Do italiano. Innovazione, tenendosi aggiornati col programma e i nuovi metodi pedagogici di allenamento, una raccomandazione rivolta sia a istruttori che praticanti. Professionalità nell’allenamento e negli incarichi affidati. Responsabilità in ciò che facciamo e negli atteggiamenti che assumiamo all’interno dell’organizzazione. Rispetto per tutti, dalle altre organizzazioni di arti marziali, ai dirigenti, maestri e per i compagni, qualsiasi grado abbiano. Coerenza nei comportamenti, mai sentirsi “arrivati” se si ottiene una cintura o l’incarico di insegnante. Lealtà per il maestro e il Qwan Ki Do, da non confondersi con fedeltà, ha sottolineato il maestro Vismara, che è prerogativa dei nostri amici a quattro zampe. La lealtà può manifestarsi anche quando ci sono visioni diverse, la lealtà non nasconde false intenzioni o sotterfugi, cancella le bugie e permette un franco scambio di opinioni fra le parti.


Un intervento duro quello del nostro maestro, ma necessario per chi ha la responsabilità di portare avanti tutta l’associazione, secondo gli intenti e la volontà del Maestro Fondatore, in una società che quasi mai ci aiuta e che, anzi, rema in tutt’altra direzione. L’unione ci ha sempre aiutato e ci porterà a superare le nuove sfide. Concludo con una frase che il Su Truong Roberto Vismara ha preso in prestito da Kipling e che racchiude molto bene in sé ciò che intendiamo noi per unione italiana:


La forza del lupo è nel branco, la forza del branco è nel lupo.


Umberto Maggesi